martedì 12 gennaio 2010

Appello urgente: salviamo Massimo Mignanelli!

Di quest'uomo io non conosco la colpa ma evidentemente una colpa ce l'ha perchè che stia scontando una condanna è del tutto evidente! Giornalista semi-sconosciuto del Tg1, da un po' di tempo ha colpito la mia immaginazione, riuscendo quasi ad estorcermi sentimenti di tenerezza. Esattamente da quando ho notato la sua specializzazione. Adesso... non si può essere tutti notisti politici, inviati di guerra o giornalisti d'inchiesta, però non si capisce perchè il servizio scemo, il pezzo improbabile, le interviste sugli argomenti più strampalati debbano essere affidati sempre a lui! Il buon Mignanelli non si occupa di niente che non sia meno che inutile, i temi più più assurdi sono il suo pane quotidiano, ciò che nessuno di noi si sarebbe mai chiesto - peraltro continuando a vivere serenamente - per lui è fonte di stimolanti approfondimenti. Ma la nota davvero commovente di tutto questo è l'entusiasmo con cui il nostro Massimo riesce a portare a termine i suoi compiti, come se fossero davvero servizi giornalistici, come se a qualcuno interessasse sul serio se quest'anno nei cesti natalizi ci sono stati più panettoni o più pandori, come se fosse straordinariamente affascinante conoscere le ultime tendenze su: i viaggi alle terme, il caro-ombrellone, le code in autostrada (un evergreen del repertorio è l'intervista agli automobilisti fermi al casello il 20 di agosto). I servizi di Massimo Mignanelli sono una certezza, inconfondibili e, con un po' di pratica, è facile imparare a riconoscerli già dal lancio del mezzobusto in studio: se si sente odore di vaccata, se gli ultimi dati sul mercato dello zucchero filato sul lungomare di Riccione sono nell'aria, se l'imperdibile mostra sui metodi di coltivazione della lattuga belga è l'evento culturale della settimana state pur certi che l'augusta firma sarà quella di Mignanelli.
Bene, tutto questo non può essere frutto di una scelta libera, consapevole e ponderata. Evidentemente Massimo Mignanelli è una vittima. Forse solo di se stesso, ma, anche in questo caso... LIBERIAMO MASSIMO MIGNANELLI: AIUTIAMOLO AD ACCAPARRARSI UN PEZZO DIGNITOSO NELLA SCALETTA DEL TG1!
ST

lunedì 11 gennaio 2010

SEMPRE LUI

Lo so, lo so, sono fissata. Ma lo amo, lo adoro, lo venero e lo voglio proclamare al mondo. Sabato pomeriggio, Verissimo. Ore 17.50 circa. Si parla di rimettersi in forma dopo i bagordi natalizi. La Toffanin, sempre più meravigliosa nella sua svampitaggine assoluta, interroga lui, il Sole, Alfonso Signorini. Lui, candido e omo come sempre: “Ma guarda, ti dirò che il mio piatto preferito è la cassoela”. Adoro.
Dopo qualche minuto si parla delle cinquantenni bandite dalla BBC e si dice che in Italia, invece, nel mondo dello spettacolo le tardone non mollano il cadreghino, rendendo difficile emergere alle giovani leve che vogliono dimostrare di essere più di tette e culi. Melita Toniolo, ospite in studio, concorda, si sbraccia e quasi perde la testa a furia di far sì con la testa, per sottolineare quanto sia d’accordo. Lei vuole dimostrare di non essere solo un corpo, di saper ballare, cantare, parlare (???). Signorini: “Eh già, perché tu volevi condurre Le Frontiere dello Spirito, e invece…”. Lei non capisce nemmeno la presa per il culo.
Dopo poco si parla della povera Carolina di Monaco…commenta Signorini “Be’, non si è parlato di divorzio, ma sicuramente vedere suo marito farsi sfruculiare gli zebedei da un’altra non le avrà fatto piacere!”.
Non posso avercene uno così da tenere in casa con me? Prometto di trattarlo bene! Vi pregooooo!
S.C.

SPOSINI CHE MI COMBINI?

Ieri ho assistito ad uno spettacolo incredibile. Per la prima volta nella mia vita ho visto al lavoro un bravo ed avvenente giornalista, Lamberto Sposini, ex Tg1 e ex Tg5 (pure vice-direttore), nella sua nuova veste di neo-Michele-Cocuzza a La Vita in Diretta. Aiuto.
Il povero Sposini, già in apertura, è visibilmente in difficoltà, a disagio, un leone in gabbia. Si vede che pensa di essere sprecato, sottovalutato, nel posto sbagliato. Si vede che non ha voglia di essere lì, che si sta chiedendo “ma cosa faccio ci faccio io qui?”, “perché non sto presentato un tg, un approfondimento sull’Iraq o sul terrorismo?”.
L’ospite di oggi, Floriana Secondi, non fa altro che peggiorare la sua già precaria situazione psicologica. La logorrea della vincitrice del GF di qualche anno fa lo snerva visibilmente, la sua esuberanza al limite della decenza lo sta velocemente portando all’esaurimento. Lei parla di “frigidità allo stomaco” e lui la corregge, scocciatissimo “si dice inappetenza”.
È lì che lotta con se stesso, si annoia, palesemente dimostra quanto ritenga stupidi e banali i servizi, gli argomenti di conversazione, gli ospiti. Lancia i servizi quasi con scherno. Aspetto da un momento all’altro che scoppi a ridere, gridando “ma vaffanculo! Ma che stronzate!”. E invece non lo fa, strano.
Ridategli il bancone del Tg, vi prego!
S.C.

Lo zio Gerry

Dunque, ieri sera me ne stavo qui comoda stravaccata sul divano a guardarmi il Grande Fratello, striscia quotidiana (sì, si, me ne vanto). Finisce il GF e comincia la versione della Zio Gerry-vacanze-di-Natale: la STANGATA.
Sorvoliamo sulla totale ed assoluta incomprensibilità/inutile complessità/folle nonsense del meccanismo del gioco e sul fatto che, soprattutto nelle prime puntate, i concorrenti non riuscissero ad azzeccare manco una, dico una, non due o tre, una risposta in tutta la puntata.
Mi voglio soffermare su un episodio: “Presentiamo Emanuela, da Giussano, una bella ragazza. Sei sposata? Fidanzata?”. La poverina: “No, né fidanzata né sposata”. “Ah, non c’hai niente, niente di niente…(tono consolatorio) eh va be’, dai, arriverà. Non hai nessuno per ora, né marito né fidanzato, ma sicuramente non è per mancanza di avvenenza”. La guarda come se fosse una poveraccia e con fare affranto le cede la parola per la scelta della domanda.
??!$£%%$!$!???çç)”(/(/”!/!)()??
STIAMO SCHERZANDO??? Zio Gerry, io ti adoro ma…stavi scherzando vero????
Altro che la stangata è donna, ah zio! Ah bello!
Ci stai dicendo che una donna sui trenta, bella ma senza un uomo ha qualcosa che non va? Che deve sperarci e vivere solo per quello, in eterna e disperata ricerca? Che ha qualcosa che non va, non avendo nessuno al fianco? Che non può essere una sua libera, consapevole e felice scelta quella di essere sola? Che è una poveraccia? Che c’è da essere affranti, dispiaciuti, da farle le condoglianze? Zio Gerry, ‘sti cazzi. Pessima caduta, brutto scivolone, grande delusione.
Ridateci Il Milionario e svecchiateci il conduttore.
S.C.

giovedì 17 dicembre 2009

Notizia inutile del giorno


Notizia inutile del giorno:
Nicole Kidman si presenta sul Red Carpet per la premiere del film Nine, con il trucco sbagliato. Tracce bianche sotto gli occhi, sul naso; le foto e la notizia fanno il giro del mondo. Il Daily Mail titola “Datele uno specchio!”
Riflessioni utili del giorno:
Nicole Kidman già ha le sembianze di un alieno, di una psicopatica e nel migliore dei casi di un serial killer di bambini orfani. Una foto del genere dovrebbe renderla più “umana”, più simile a noi comuni mortali che ci trucchiamo in macchina battendo ogni record mondiale di equilibrismo, trucco creativo e tempo di applicazione del mascara tra un semaforo ed un altro. Perché la Kidman riesce solo a risultare ancora più antipatica?
Che fine faranno i sedici truccatori che l’hanno preparata per questa importantissima serata, lavoro durato minimo sette ore? Verranno bruciati vivi nello studio de Il Brutto Anatroccolo o verranno semplicemente crocefissi in sala mensa e condannati a truccare Platinette?
Perché non si è guardata lei allo specchio prima di uscire?
Ma soprattutto...perché le splendide attrici accanto a lei con abiti perfetti, pettinature scolpite al millimetro, trucco paragonabile ad un’opera d’arte e ghigni sul volto degni di Hannibal Lecter non l’hanno avvisata?
Meditate donne, meditate!
SG

mercoledì 16 dicembre 2009

Viaggiare

Questo verbo rimanda a paesaggi esotici, città cosmopolite o piccoli paesini incantati, avventure, relax, divertimento, a volte lusso....e si dice spesso che è più importante il viaggio del raggiungimento della meta. Uno degli aspetti più interessanti del viaggio è sicuramente il venire a contatto con nuove culture, conoscere persone anche molto distanti da te, confrontarsi, crescere...
Bene, io vorrei parlare dei viaggi in metropolitana ed in generale sugli efficientissimi mezzi pubblici della nostra amata città.
Parlare dei ritardi secolari, delle condizioni igieniche paragonabili alle fogne di Calcutta sarebbe fin troppo semplice, vorrei approfondire un aspetto in particolare: gli incredibili personaggi che li popolano.
Ad esempio i graziosi vecchietti che ti provocano fratture scomposte agli arti inferiori con gli ombrelli. Se piove rischi anche una broncopolmonite acuta, dato che puntualmente ti rovesciano sugli, o peggio negli stivali litri e litri di acqua. Se non piove ti chiedi perché abbiano l’ombrello. E ti chiedi come sia possibile che puntualmente si metta a piovere quando tu hai sfoggiato il tuo nuovo paio di sandali. Credetemi, il numero di Cassandre che se lo portano dietro alle 8 di mattina di una splendida giornata di sole di metà giugno è elevato.
Le scolaresche, comitive di una trentina di bambini sudati che vengono buttati in qualche museo di cui ignorano il nome. Chiunque si sia trovato in una situazione del genere può capire; in caso contrario, non credo si possa immaginare il livello di decibel che la voce “umana” può raggiungere.
Le persone che raccattano avidamente dai cinque ai sei quotidiani (ovviamente perché sono quelli distribuiti gratuitamente, dubito che abbiano mai letto qualcosa di più interessante della mappa della metropolitana), li sfogliano velocemente guardando le figure e poi li buttano per terra o li lasciano sul sedile. Un paio di volte, con l’espressione di un angioletto ho detto “Scusi, ha dimenticato il giornale!”. Sono consapevole di essere passata per l’ennesima volta per una poveretta acida e frustrata, ma la soddisfazione di vedere l’espressione incredula di queste persone non ha prezzo.
E i controllori? Vi siete mai chiesti cosa facciano tutto il giorno chiusi nei loro gabbiotti? La risposta è assolutamente, categoricamente niente.
Vorrei approfittare di questa occasione per mandare un caloroso saluto al controllore che questa mattina mi ha fatto perdere nove preziosissimi minuti della giornata per controllare il MIO biglietto, facendo passare indisturbati quindici beduini che scavalcavano i cancelletti di uscita facendo versi degni del più feroce dei Poltergeist verso l’individuo che con calma e dovizia cercava di capire come avessi fatto a timbrare il biglietto il 15 dicembre del 2099.
E uno forse ancora più affettuoso al controllare al quale ho chiesto quale delle ventisette uscite fosse la più comoda per arrivare in una piazza conosciuta almeno quanto piazza Duomo, che mi risponde infastidito “Signorina, qui giù non mi orizzonto!”
Doveroso chiudere con l’aneddoto della signora in “leggero” sovrappeso incontrata qualche settimana fa; mangiava felice la sua terza schiacciatina pugliese, incurante di sbriciolarmene addosso almeno la metà. Vista la discreta stazza, la signora occupava metà del mio posto a sedere a dopo aver sbuffato ed essermi dimenata per svariati minuti, la perspicace compagna di viaggio mi dice che non è colpa sua se occupa così tanto spazio. La mia risposta è stata ovvia “Se evitasse di mangiare tre schiacciatine unte alle 10 di mattina magari non occuperebbe tre posti!”. La simpatia non è il mio forte e non sono politicamente corretta. Ma lo ammetto, per cinque lunghissimi secondi mi sono sentita un po’ in colpa.

Una parentesi a parte la meriterebbero il viaggiatore (senza distinzione di razza, sesso, religione o ceto sociale)che si mette accanto a te e legge allungando il collo il tuo giornale e l’ormai famigerato individuo che decora muri e cartelloni pubblicitari, insultando Lucifero con creatività, precisione e puntualità. Ormai una certezza che ti strappa un sorriso anche dopo un viaggio della speranza in un venerdì mattina di sciopero (sottolineare che gli scioperi avvengono sempre casualmente il venerdì o al massimo il lunedì, sarebbe francamente come sparare sulla Croce Rossa).

SG

martedì 15 dicembre 2009

MISTERI DELLA TECNOLOGIA

Ora voi dovete sapere che sono una bambina povera. Quindi a casa non ho la connessione. Spesso scrivo documenti, preparo presentazioni, abbozzo post, salvo tutto su chiavetta, e poi pubblico/invio alla prima connessione disponibile. E cosa devo fare/dire/pensare quando salvo su chiavetta e poi…al momento di pubblicare/spedire IL FILE è SCOMPARSO. Ore di lavoro nel cesso. Sì, proprio lì, nel cesso. Ma perché mai??? E giuro che questa volta la mia carente competenza informatica non c’entra. Questa volta il file era lì, salvato, un minuto prima e, un minuto dopo era SCOMPARSO. Non era finito nel cestino, nei documenti, da nessuna parte, solo scomparso!
Poi non devo essere nervosa/nevrastenica/tesa/incazzosa/acida? MA COME SI FA????? Senza contare, ed è questa la vera rogna, che la seconda stesura non sarà mai brillante, ben scritta, SIMPATICA come la prima. Ma porcaccia.
SC